La sesta Biennale di Montevideo è dedicata all’Amazzonia e rappresenta un contributo alla COP30, che si terrà a novembre 2025 a Belém do Pará. Con questa iniziativa, l’Uruguay rafforza i suoi legami politici e culturali con il Brasile e il resto del mondo.
La Terra conosce una manciata di vaste regioni che stimolano in modo particolare l’immaginazione umana e avanzano verso dimensioni mitiche con il potere evocativo delle loro immagini. Oltre ai Mari del Sud, al Sahara, alla Siberia e all’Himalaya, anche l’Amazzonia appartiene a questa categoria quasi soprannaturale, che racchiude i nostri presentimenti più segreti ed evoca allo stesso tempo nostalgia e terrore, promesse di libertà e ansia.
In nessun luogo la diversità e la pluralità di stili di vita sono più evidenti che in Brasile. La Biennale di Montevideo tratta l’Amazzonia non principalmente da una prospettiva utilitaristica, promettendo meri benefici economici o ecologici, ma come un valore in sé, nutrito dalla sua poetica ed estetica. La grandiosità della natura si unisce qui al sublime dell’arte, affinché l’idea di una vita diversa e migliore diventi possibile, superando così l’eterna maledizione dei tropici. Il progetto soddisfa i seguenti criteri: apprezzamento delle origini e costruzione di una nuova identità; pluralità culturale, inclusione e diversità etnica; una nuova prospettiva sul complesso rapporto tra arte e natura; dialogo innovativo tra artisti urbani e indigeni; e una molteplicità di saperi e linguaggi artistici. Curatore: Alfons Hug. Co-curatore: Alejandro Denes.
https://en.wikipedia.org/wiki/Alfons_Hug
Italia presenta al artista Gianfranco Foschino.