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Sulle tracce di Pasolini a 100 anni dalla sua nascita

Per concludere il mese di marzo dedicato a Pasolini, vi invitiamo a un incontro curato dalla Prof.ssa Antonella Agostinis sul romanzo

“Ragazzi di vita”(Garzanti, 1955)

 

«In una lettera che spedisce a Livio Garzanti, nel novembre del 1954, Pier Paolo Pasolini spiega con puntualità lo schema del romanzo che sta scrivendo: “La mia poetica narrativa consiste nell’incatenare l’attenzione sui dati immediati. E questo mi è possibile perché questi dati immediati trovano la loro collocazione in una struttura o arco narrativo ideale che coincide poi col contenuto morale del romanzo. Tale struttura si potrebbe definire con la formula generale: l’arco del dopoguerra a Roma, dal caos pieno di speranze dei primi giorni della liberazione alla reazione del ’50-51”.Chi legge solo oggi Ragazzi di vita si trova davanti una Roma completamente scomparsa e un’umanità, quella dei rudi “borgatari”, di struggente tenerezza. Il benessere cresce intorno a questi “regazzini”, insieme con la loro fame. Più tardi perfino la fame cambierà di segno, si trasformerà in nuovi bisogni fino ad allora sconosciuti.

mercoledì
30 marzo – ore 19 – Sala dell’IIC (Paraguay 1173)

Formulario per l’iscrizione:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScjZ5v-IVLD_FObC8xorx6nJTJ-V39JXN6BGCIbAkGdyuwUHA/viewform

 

Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Per tutta l’infanzia e l’adolescenza segue il padre, ufficiale di fanteria, nei suoi spostamenti, trasferendosi continuamente da una città all’altra del Nord Italia. Nel 1942 a causa della guerra si rifugia nel paese materno, Casarsa in Friuli. Sin da giovane, inizia a scrivere poesie, alternando testi in italiano e in friulano. Nel 1942 esce il suo primo libro “Poesie a Casarsa”. Nel corso della sua vita l’attività poetica costituirà una costante e porterà alla pubblicazione di alcuni dei più importanti testi della letteratura italiana del Novecento. Nel 1950 Pasolini è costretto a lasciare il Friuli e si trasferisce a Roma. Nel 1955 esordisce nella narrativa con “Ragazzi di vita”.

Parallelamente, entra nel mondo cinematografico come collaboratore di Fellini e di Bolognini. Nel 1960-61 avviene il passaggio alla
regia con il lungometraggio “Accattone”. Nel 1973 inizia la collaborazione al “Corriere della Sera”. In una serie di articoli pubblicati – successivamente nei volumi “Scritti corsari” (1975) e “Lettere luterane” (postumo, 1976) – lo scrittore affronta le scottanti questioni dell’Italia contemporanea. La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini muore assassinato all’Idroscalo di Ostia, vicino a Roma.